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MALDESTRO Non trovo le parole

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Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri (nato a Scampia, figlio dell’ex boss Tommaso Prestieri), ha trenta anni, napoletano, scrive, canta e suona le sue canzoni. “Non trovo le parole” è il suo esordio discografico, dentro ci sono gli ultimi 60/70 anni della canzone d’autore: da Fabrizio De Andrè a Luigi Tenco passando per Gino Paoli e pure qualcosa di Francesco Guccini, e se vogliamo esagerare, mettiamoci dentro anche gli chansonnier francesi, Enzo Jannacci, Piero Ciampi e la tradizione napoletana. Insomma, un ventaglio ampissimo di fascinazioni, e solitamente quando c’è così tanta roba alla fine si è portati a sbandare sul più bello, e invece ci sentiamo di dire che Maldestro – a dispetto del nome d’arte che si è scelto – sulla carreggiata ci resta per tutta la durata del disco dando l’impressione di avere sempre ben in pugno la situazione.

Nel suo album – fra gli ospiti – troviamo il Maestro Peppe Barra e tra le pieghe del disco anche Ciro Tuzzi, che presta la sua chitarra in “‘Na Fenesta”: cercate il suo nome su Internet alla voce “Epo” (non la sostanza che ha rovinato il ciclismo) e troverete di colpo una delle band più sottovalutate degli ultimi quindici anni, capace di sfornare un compact meraviglioso come “Il mattino ha l’oro in bocca”. Chiusa parentesi e torniamo a parlare di Maldestro: la scaletta del suo album è agile e mette in evidenza diverse felici intuizioni. La scrittura è matura mentre il suono necessità ancora di qualche aggiustamento per apparire finemente originale. Il pezzo migliore? “Sopra al tetto del Comune”.

Review Overview

QUALITA' - 62%

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