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CLARK Death Peak

clark death peak

A farci scoprire Clark è stata Tying Tiffany, che un paio di anni fa, compilando le sue “five songs“, ci mise dentro “Black Stone” (tratto da “Iradelphic”), un brano particolare con un video che non puoi dimenticare dopo averlo visto.

Death Peak” è il nuovo disco di Clark ed è fatto di un’elettronica fuori dagli schemi. Le capacità del producer britannico sono qui tese verso due obiettivi: creare un suono corposo, solido, di chiara matrice mitteleruropea, e nel contempo fornire un’anima, qualcosa di vivo, alle sue tracce. Il risultato è un album che soddisfa entrambe le intenzioni di partenza.

Il suono non è proprio originalissimo, ma la produzione è di assoluto livello, le variazioni sono numerose e mai banali e, pur non essendo un disco lineare, l’ascoltatore riesce a entrare facilmente in sintonia con l’immaginario proposto da Clark. Inutile dire che a noi questo uso nevrotico, leggermente acido e isterico delle macchine piace un casino, però ciò che ci piace di più è la fruibilità… pop dell’ispirazione tradotta in suono dal britannico. Questo per dire che la sua musica sa risultare accessibile e non è mai snob, ma anzi, in più di un’occasione tende la mano all’ascoltatore.

In conclusione: un lavoro che a ogni giro d’angolo regala una sorpresa, confermando Clark come uno che ha un dono speciale, cioè non vendere fuffa. E in ambito elettronico, visti i tempi, non è proprio poco.

Review Overview

QUALITA' - 70%

70%

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