PIERDAVIDE CARONE «Il nuovo disco? Sarà un greatest hits del mio silenzio»
Lui e Antonio Maggio sono andati recentemente in tour assieme, ma per Pierdavide Carone è ora tempo di pensare al nuovo disco. In questa intervista c’è anche spazio per parlare di amore, Sanremo e ambizioni. E soprattutto speranze artistiche: «Spero di aver smesso di avere a che fare coi mercanti».
Fra pochi mesi dovrebbe uscire il tuo nuovo disco. Cosa conterrà?
«Conterrà tutto il me stesso di questi anni di silenzio, ovvio che quando sei artisticamente creativo come lo sono stato in questi anni ma discograficamente fermo da tanto, solo tu puoi conoscere la tua evoluzione, quindi per gli ascoltatori che sono rimasti fermi a “Nanì” (il brano scritto con Lucio Dalla e presentato a Sanremo 2012, ndr) qualcosa potrebbe essere “traumatico”. Quindi più che un disco sarà un “greatest hits del mio silenzio”».
La recente esperienza in tour con Antonio Maggio cosa ti ha dato e cosa ti ha permesso di scoprire?
«Intanto mi ha permesso di scoprire un altro artista e il suo mondo, e soprattutto mi ha dato modo di riscoprire me stesso, attraverso i suoi occhi, la sua voce, la sua anima. Non avevo mai condiviso il palco per un concerto intero con un altro artista, sono contento di aver perso questo tipo di “verginità” con lui».
E’ appena passato San Valentino. Tu, negli anni passati, sei stato spesso sotto le attenzioni del gossip, delle curiosità morbose, anche delle invenzioni giornalistiche. Oggi come vivi l’amore?
«Di sicuro lo vivo in modo personale, a molti piace essere popolari per chi si portano a letto più che per un qualche talento artistico, non è il mio caso e quando mi è capitato è stato mio malgrado, spero non capiti mai più anche se non si può mai sapere perché se un domani mi innamorassi di un’attrice o di una cantante di fama, sarà impensabile pretendere che la cosa non incuriosisca».
Cos’è l’amore per la tua poetica?
«L’amore è sempre dentro la mia poetica e nella mia ispirazione».
Sei innamorato?
«Se sono innamorato in questo momento? Io sono innamorato in ogni momento, è questo che mi rende un essere umano».
Su Sanremo vorrei chiederti se tornare su quel palco è un tuo obiettivo?
«Il mio obiettivo è creare musica e possibilmente pubblicarla e veicolarla. Sanremo è uno dei veicoli che c’è in Italia».
Hai visto la kermesse di quest’anno?
«Non ho visto la kermesse perché le cose preferisco farle che guardarle».
Cosa ne pensi del brano portato da Ron con il testo di Lucio Dalla?
«Più che chiederlo a me, bisognerebbe chiederlo a Lucio…».
A giugno festeggi 30 anni, eppure il tuo percorso è già stato pieno di tappe significative. La musica ti ha indubbiamente dato tanto, ma cosa ti ha tolto?
«La musica non mi ha tolto mai niente, semmai è la discografia ad avermi a volte tolto qualcosa, ma è normale che sia così, la musica è magia e la fanno perlopiù artisti, la discografia è vendita e la fanno perlopiù mercanti e, più raramente e quasi esclusivamente nell’indie, mecenati. Ecco, non smetterò mai di fare musica, e spero di aver smesso di avere a che fare coi mercanti».