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ARISA «Una donna vestita da donna e consapevole delle sue forme è bella»

Dopo un anno da “valletta”, Arisa torna in gara al Festival di Sanremo, portando in dote un secondo posto e due vittorie nel 2009 con “Sincerità” e nel 2014 con “Controvento”. Quest’anno canterà “Guardando il cielo”, brano scritto da Giuseppe Anastasi e che dà il titolo al suo nuovo album. L’abbiamo intervistata.

Nella serata cover interpreterà “Cuore”, rifacimento italiano di “Heart” di Phil Spector, reso celebre nel nostro Paese da Rita Pavone. Perché questa scelta?

«Ho sempre trovato questa canzone molto moderna. Io parlo spesso da sola, ho un rapporto molto esclusivo con il mio cuore; il cuore, se lo ascoltiamo bene, attraverso il suo battito ci fa capire tante cose perché la sua pulsazione non mente».

Se fosse a casa per chi farebbe il tifo?

«Patty Pravo, ovviamente».

Cosa si aspetta da Sanremo?

«”Guardando il cielo” è una canzone che aspettavo da tempo di cantare, ora ho potuto viverla realmente. Nell’anno passato ho avuto modo di testare il testo della canzone sulla vita, dunque ora sono pronta a cantarvela».

Cosa l’ha spinta a guardare il cielo?

«Nel 2013 ho fatto una vacanza molto lunga in Basilicata e mi sono resa conto di quanto la natura, guardare il cielo e passeggiare nel verde in primis, mi faccia star bene: è importante credere nella propria spiritualità».

E’ al quinto Sanremo: in questa edizione cosa porta per il suo percorso di crescita?

«Ho deciso che continuerò a fare musica solo se avrò cose da dire; quando tu credi in una cosa la devi dire, se cambi idea devi avere il coraggio di dirlo».

Non vorrebbe andare all’estero e provare ad avere un successo più internazionale?

«Non ho intenzione di diventare famosa nel mondo. Se lo dovessi fare vorrei che fosse un processo “artigianale”, piccolo, in un piccolo teatro francese per qualche settimana, con la locandina e con la gente che sparge la voce e basta, perché voglio anche vivere».

La sua passione per la Cina si sente nel disco?

«L’oriente ha tutta una cultura da scoprire. Gli orientali rimangono fedeli a loro stessi e alla loro cultura anche con i tempi che passano. Io non ho viaggiato molto, per me il viaggio è la vita, la vedo come un viaggio in treno, non sai chi ti capiterà accanto, non sai se ti piacerà o meno ma per forza di cose è li. C’è sempre un posto nel mondo che ci accoglierà e non è per tutti lo stesso».

In questo album sono presenti molte collaborazioni tra cui la talentuosa Federica Abbate, Cheope, Fabio Gargiulo, Andres Diamond e Don Joe in “Come fosse ieri”. Qual è una canzone di quest’album, in uscita il 12 febbraio, che, secondo lei, tra cinquant’anni si ascolterà ancora?

«”Guardando il cielo”».

Che look ci dobbiamo aspettare da Arisa a Sanremo?

«Nudità! Nascondersi non ha senso, la volgarità non ha senso ma una donna vestita da donna e consapevole delle sue forme è bella».

Carlotta Sorrentino
(www.notespillate.com)

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