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IL TEATRO DEGLI ORRORI Il teatro degli orrori

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Anni fa, quando aprivano i concerti dei Linea 77, Pierpaolo Capovilla & soci sembravano quei ripetenti arrivati in quinta superiore dopo essersela presa calma: gente figa ma forse fuori tempo massimo per il rock italiano, che da secoli spreme sangue fresco dalla mattina alla sera. E invece Il Teatro degli Orrori ha bruciato le tappe: Capovilla è arrivato al successo meritatamente, perché oltre a essere una delle penne migliori della sua generazione è un personaggio positivo: pensante ma mai pesante. Stessa cosa potremmo dire di questo album, infarcito di pensieri, prese di posizione, parole, qualche slogan (che non fa mai male…) e ovviamente musica.

Capovilla svuota il sacco, e il dito – anche in questo capitolo – è puntato sull’Italia e le sue debolezze. La cifra stilistica di Capovilla è sempre acida, spigolosa e velenosa e certe tematiche sono abbastanza ricorrenti nella storia de Il Teatro degli Orrori, però la capacità della band sta nel ridefinire ogni volta i propri confini rimanendo fedele a se stessa. Questo è il miglior lavoro de Il Teatro degli Orrori? No, non crediamo. Però è un album vario e pieno di idee, che non tradisce e dove c’è pochissimo mestiere. Forse dal punto di vista musicale i Nostri si sono lasciati prendere un po’ troppo la mano, infatti l’album è troppo ricco di suoni, ma dal lato opposto la poetica di Capovilla è sempre fresca e mai ripetitiva. Insomma, nel gioco dei pesi e contrappesi, ci sentiamo di promuovere questo compact, consigliandovi “Disinteressati e indifferenti”, un pezzo notevole, ma occhio anche alla conclusiva “Una giornata al sole”.

Review Overview

QUALITA' - 68%

68%

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