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MARIA ANTONIETTA Verso la purezza tra Santi, tatuaggi, Fede e l'incalcolabile leggerezza dell'amore

Letizia Cesarini è Maria Antonietta, pesarese classe 1987, fra le migliori esponenti del nuovo cantautorato italiano. Anche se – caso curioso – la canzone d’autore non ha mai esercitato una particolare attrazione su di lei: «Non ho mai ascoltato molto cantautorato, forse solo un po’ Leonard Cohen, ma quello italiano proprio per nulla, né contemporaneo, né del passato. Mi hanno sempre incuriosito cose un po’ più da pugni in faccia, tipo le Bikini Kill o le Babes in Toyland quando ero piccola, ora ascolto solo i Wailers praticamente».

 

Qual è il tuo rapporto con la Fede? Te lo chiedo perché nel disco precedente accennavi a Santa Caterina, mentre nell’ultimo, cioè “Sassi”, citi spesso Gesù e Dio. 

«Direi che sono una credente, una che crede. Sì. Non sono una paladina della Fede o della religione, io cerco di parlare della mia vita e della mia esperienza, di quello che mi sta più a cuore e di quello che mi ispira ma sicuramente le categorie dell’assoluto sono importanti per me, mi ispirano, mi sfidano e mi rassicurano. Nelle mie canzoni ci sono spesso riferimenti a Santi o a Cristo, o a Dio. Sono parte della mia vita, come sono parte della vita di tutti in fondo che vogliamo o meno».

Che bambina è stata Letizia e quando hai deciso che saresti diventata Maria Antonietta?

«Letizia è stata una bambina buona e ha cominciato a scrivere le sue canzoni quando faceva il liceo, giorno dopo giorno, senza mai avere troppa pazienza. Poi all’improvviso ho pensato che forse potevo provare ad impegnarmi un po’ di più con la musica a darle più spazio nella mia vita e per fortuna qualcuno mi invia le canzoni, così poi le scrivo e faccio i dischi di Maria Antonietta. Maria Antonietta esiste da qualche anno. Ha cominciato ad esistere all’improvviso e magari smetterà di esistere all’improvviso, io non ho deciso niente».

Non tengo un diario, io e la costanza abitiamo due mondi distanti, non sono sistematica per niente. I testi arrivano e io mi faccio trovare pronta, in qualche modo

I tuoi testi sono molto confidenziali. Come nascono? Tieni un diario?

«I miei testi sono sinceri e sono puri, come me, non potrebbe essere altrimenti. Nascono quando mi capitano delle cose molto belle o molto brutte, nascono quando meno te l’aspetti, quando non vorresti scriverli soprattutto, quando vorresti stare tranquillo. No, non tengo un diario, io e la costanza abitiamo due mondi distanti, non sono sistematica per niente. I testi arrivano e io mi faccio trovare pronta, in qualche modo».

Su YouTube c’è chi sostiene che enfatizzi il tuo modo di cantare alla ricerca di una sensualità innaturale. Ti chiedo cosa ne pensi di questa affermazione, e poi volevo sapere qual è il tuo rapporto col web e i fans?

«In onestà non sono una che legge molto quello che c’è scritto su Internet, cerco di rimanere concentrata sulla dimensione del fare. In ogni caso io non enfatizzo nulla, non ne sono capace. Cambio magari nel tempo, cresco, miglioro, spero di essere abbastanza intelligente per riuscire a cambiare e migliorare i miei mille difetti. Sensuale è l’ultimo aggettivo che mi viene in mente per descrivermi, quindi davvero non saprei che dire. Il web è un modo bellissimo per potere entrare in contatto con quelli che ti seguono e che ti vogliono bene, che sono molti di più di quelli che mai e poi mai avrei potuto immaginare, ma al tempo stesso un po’ peno per gestirlo, perché non amo molto stare sui social network, a conti fatti non li tollero, però capisco che sono importanti e che attraverso quelli puoi condividere tante cose stupende e allora mi impegno, ma sono un po’ una selvaggia e anche molto testarda».

In una recente intervista, Belen ha detto che è molto pentita di aver fatto il grosso tatuaggio che ha sul braccio. Anche tu ne hai uno vistoso. Com’è nato e hai paura di pentirtene un giorno?

«Non credo di pentirmene mai, perché non è un tatuaggio modaiolo o fatto per motivi estetici, è una specie di monito, un monito all’azione e al coraggio che a volte mi manca. Dovrei essere molto più coraggiosa. Giovanna D’Arco sta sul mio braccio per ricordarmelo. Chi è puro ed è sincero ed ha abbastanza coraggio non ha nulla da temere dalla vita e dagli altri».

Nulla ha valore se non hai l’amore. L’amore per il tuo fidanzato, l’amore per il tuo lavoro, l’amore per la tua famiglia, l’amore per lo studio. L’amore è la colla dell’Universo, tiene insieme tutti i pezzi e ricuce tutte le ferite

Al momento tu e l’elettronica (ad esempio) sembrate molto distanti. Nel tuo futuro vedi un consolidamento di questo tuo stile oppure delle aperture a qualcosa – parlo di arrangiamenti e sonorità – completamente nuovo? 

«Io amo cambiare, sperimentare, capire, chissà quindi cosa accadrà. Non amo programmare e non ci riesco nemmeno. Come potrei decidere razionalmente su qualcosa (le canzoni) che nascono dentro all’irrazionalità della vita e della mia mente e del mio cuore? Dipenderà anche dalle persone che incontrerò, dai dischi che scoprirò. Spero di essere abbastanza intelligente e libera e coraggiosa per poter sempre fare quello che mi pare».

Ti sei mai immaginata sul palco del Festival di Sanremo?

«Onestamente non è una mia priorità, né un mio pensiero, cerco di focalizzarmi sullo scrivere i brani, sullo scriverli in maniera sincera e spero che alle persone arrivi qualcosa della verità che sto cantando. Questa è l’unica cosa che mi interessa, comunicare, sul serio. Senza pose, nessuna posizione, io sono così e dico quelle cose, poi pace».

Quanto peso ha l’amore nella tua vita? 

«L’amore è tutto nella mia vita. Tutto. Senza l’amore non farei nulla, non scriverei nulla, credo che morirei. Nulla ha valore se non hai l’amore. L’amore per il tuo fidanzato, l’amore per il tuo lavoro, l’amore per la tua famiglia, l’amore per lo studio. L’amore è la colla dell’Universo, tiene insieme tutti i pezzi e ricuce tutte le ferite».

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