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DJ MYKE & GABRIEL Dentro "Voyager" con un producer affermato e un giovanissimo rapper

Da domani (venerdì 11 dicembre) sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali “Voyager” (per Believe Digital), lavoro che rappresenta la perfetta unione di intenti fra il celebre Dj e producer italiano Dj Myke e il giovane rapper Gabriel. I due artisti fanno rotta verso la Terra, dopo un viaggio interstellare alla ricerca dei suoni più profondi dello spazio.

PER MYKE: nella tua carriera tante collaborazioni e anche qualche progetto in tandem, questo cos’ha di nuovo, cosa aggiunge al tuo percorso?

«Hai detto bene, “percorso”. Più che aggiungere, allunga il mio percorso, e per me percorrere significa esistere».

PER MYKE: cosa ti ha spinto a puntare su Gabriel?

«E’ una domanda a cui non so rispondere precisamente: la sua bravura e talento nel rap e nello scrivere hanno fatto la loro parte, ma non è così scontato e lineare per me. Di solito è quasi impossibile che chieda a qualcuno di fare un album intero».

PER MYKE: soprattutto in Italia, chi ha già un nome tende a collaborare con chi ha già un certo percorso alle spalle. Perché si tende a scommettere pochissimo sui nuovi talenti?

«Ti ringrazio per “il nome”, ma io non mi sento addosso il mio nome, mi sento più quello che so fare. In Italia si tende sempre a fare il percorso più breve puntando a risultati facili, che di per sé non è sbagliata come filosofia di marketing ma, per quel che mi riguarda, a livello artistico e creativo è una noia mortale. Questi artisti con nomi che si masturbano a vicenda sono di un patetico estremo, la musica non c’entra mai nulla, sembra sempre una rimpatriata tra commilitoni. Il fatto è che fanno tutti i duri, arrivati e professionisti, ma si cacano sotto di “fallire”, perché oramai basta un attimo e sei nel dimenticatoio, non è più ammesso fallire. Ma poi, che significa fallire nella musica? Non essere trattati come lo yogurt a scadenza 3 gg? Ok, allora io ho fallito».

PER GABRIEL: qual è il rap che ti piace e a chi ti ispiri?

«Non ho un genere che prediligo, mi affido alla musica in generale, il mio destino ha voluto che partissi dal rap, ma come ho detto non mi piace nessun genere e mi piacciono tutti, quindi non mi ispiro a nessuno e allo stesso tempo mi affido a tutti».

PER GABRIEL: non hai mai avuto il timore di poter non essere all’altezza in questo progetto?

«Sono sempre stato un pessimista, ho sempre avuto il timore di non essere all’altezza di niente e nessuno, non mi nascondo dietro finte maschere dicendo che mi sento sicuro di me in ogni ambito, quindi sì, ho tutt’ora la paura di non essere all’altezza».

PER GABRIEL: fra i tanti con cui ha collaborato Myke, c’è qualcuno in particolare con il quale ti piacerebbe lavorare in futuro?

«Credo nel destino, di conseguenza credo che sia meglio non farsi piani e aspettative per non soffrire domani, quello che il futuro si aspetta da me lo accoglierò a braccia aperte».

PER GABRIEL: cosa ti rende orgoglioso di questo imminente album?

«Premetto che io non sono mai stato orgoglioso di me in nessun campo della vita, secondo me possiamo sempre dare il meglio, ma se proprio devo rispondere, sicuramente mi rende orgoglioso il cambiamento musicale e caratteriale che ho fatto da inizio a fine album».

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