NICOLA LOTTO Il canto nudo
Nicola Lotto ha fatto un disco davvero bello, che in una certa misura valorizza il suo percorso musicale. Perché “Il canto nudo” è principalmente un album di idee che nella maggior parte dei casi funzionano e che – anche quando non funzionano – non sminuiscono il valore del disco. Il punto debole? I ritornelli: non sempre potenti, non sempre in grado di fissarsi nella testa. Ma tutto il resto è un bel godere: la penna è molto buona, la produzione di Flavio Ferri è un evidente valore aggiunto e la tensione che si avverte lungo la scaletta restituisce l’immagine di un artista che ha urgenze molto simili a quelle che – in ambito rock – si respiravano negli Anni Novanta. Questo per dire che c’è purezza nella narrativa di Lotto, si sente che c’è voglia di raccontare e mettersi a nudo senza per forza di cose farsi autoreferenziale, ma anzi, il confronto con l’ascoltatore è sempre da pari a pari.
I brani migliori? “Anche se brucia”, “Parole nuove” con il sempre bravo Olden, “Sacro”.