MALMÖ Manifesto della chimica romantica
Non sempre le ciambelle riescono col buco. “Manifesto della chimica romantica” è stato prodotto artisticamente da Massimo De Vita dei Blindur (una band veramente notevole) ed è stato masterizzato nel suo studio islandese da Birgir Jon Birgisson (uno che nell’ultimo decennio ha lavorato con un sacco di nomi grossi). Nonostante però le ottime premesse, l’esordio della band campana non è nulla di ché.
Il rock a tinte folk dei Malmö è abbastanza ordinario, non ha grossi guizzi. I testi non sono banali ma neppure memorabili, l’amore per i Sigur Rós è talmente evidente che a tratti sembra di ascoltare delle cover, è come se il disco fosse stato realizzato con il poster di Jónsi e compagni davanti agli occhi. Per carità, non c’è nulla di male nell’affidarsi ai Maestri, ma a patto di emanciparsi dalla loro ombra lunga. E in questo caso l’operazione non è andata a buon fine. C’è da lavorare soprattutto sul suono, che va personalizzato, e sulle melodie. Altro limite: la voce di Daniele Ruotolo è monocorde, troppo legata, piatta: sull’interpretazione c’è da migliore. Insomma, bocciati.