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SECRET SIGHT Borders

secret sight

Quando c’è immediatezza, alcune proposte sono facili da inquadrare sotto l’aspetto musicale. Quella dei Secret Sight rientra in questa casistica.

Con “Borders” siamo infatti negli Anni Ottanta, tra le maglie larghe di una new wave che scivola verso un synth pop non sfacciato. Fossimo in un negozio di dischi, potremmo mettere questo album vicino ai lavori degli Interpol e non troppo distanti da quelli dei Placebo, e mettiamoci dentro pure i Joy Division per dare le giuste coordinate della proposta.

Nel complesso il compact intrattiene abbastanza bene e ha in un paio di episodi (“By The End” ad esempio) dei buoni colpi. Forse negli arrangiamenti si sarebbe potuto osare qualcosina di più, ma il menù musicale è abbastanza corposo per uscire dall’ascolto sazi.

Review Overview

QUALITA' - 63%

63%

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