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IN.VISIBLE Have you ever been?

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Influenzato dai Joy Division, dai Depeche Mode, da David Bowie e da tutto quel giro lì, Andrea Morsero (in arte In.Visible) ha esordito con un album maturo e suonato magnificamente, con delle linee melodiche che quasi sempre vanno a colpire l’obiettivo. Lele Battista ha prodotto, registrato, mixato (e anche indirizzato) questo “Have you ever been?“, che si muove agile fra new wave, elettronica, rock, non disdegnando divagazioni verso i territori del pop – materia, quest’ultima, affrontata con buongusto, senza eccedere troppo nei dosaggi, ma piegando l’orecchiabilità alle esigenze delle canzoni e non viceversa.

Undici i brani in scaletta per 42 minuti di musica. L’album mette sul tavolo anche una manciata di pezzi molto interessanti e dal discreto potenziale, come “Leather”. Un difetto? La voce di Morsero in alcuni passaggi tende a perdere di espressività. Un altro difetto? La seconda parte del compact offre qualche spunto in meno rispetto alla prima. Nel complesso però il disco funziona e ha molto per piacere anche a un pubblico abituato a singoli da radio.

Un paio di curiosità a margine: la conclusiva “Under” ricorda molto da vicino “Sacrifice” di Elton John, mentre l’iniziale “Another place to be” ha qualcosa di “Spaceman” dei Babylon Zoo e se proprio vogliamo continuare il gioco dei rimandi, “Fingers” ha un vaghissimo retrogusto alla “Dream on” dei Depeche Mode, mentre “The Magic” guarda con una certa simpatia ai Nine Inch Nails di Trent Reznor.

Review Overview

QUALITA' - 69%

69%

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