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CHIARA RAGNINI La differenza

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Nel suo precedente disco, “Il Giardino di Rose”, parlava di “scoiattoli nel bosco” e in copertina appariva eterea. A distanza di cinque anni, ecco una nuova Chiara Ragnini. Anche se lei ha subito voluto tranquillizzare tutti: «Sono sempre io, solo che ora indosso un bel vestito nuovo e le scarpe per la festa».

La differenza” è un album di pop elettronico con testi intimi ma maturi – sotto questo aspetto, la crescita di Chiara è evidentissima: l’adolescenza e i suoi tormenti “post” sono stati definitivamente archiviati, ora la cantautrice genovese è più… donna (e meno ragazzina) e anche nella sua musica questo fattore ha oggi il suo peso.

Il disco va “tagliuzzato” in parti diverse per trovarne l’essenza, perché non è immediatissimo. Potremmo sezionarlo in tre parti: testi, musica e forza espressiva dei brani. I testi sono decisamente migliorati rispetto al passato, ma crediamo si possa fare ancora meglio. La musica gira attorno a una elettronica piuttosto banale, che veste ma non esalta il potenziale dell’artista. E anche gli arrangiamenti sono spesso ordinari, senza mordente e originalità. Per quanto riguarda l’ultimo aspetto, mettiamola così: in scaletta ci sono 10 pezzi, e almeno 5 hanno personalità. Non è un risultato misero, anzi.

Insomma, un lavoro che esprime luci e ombre. Però crediamo che la strada imboccata sia quella giusta. Gli episodi migliori? “Il vortice bianco” e la title track.

Review Overview

QUALITA' - 61%

61%

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