SEQUOYAH TIGER Parabolabandit
Come si fa a odiare “Parabolabandit“? Ok, lo si può criticare (neppure tanto, ad onor del vero), si può storcere il naso per alcuni brani non proprio a fuoco, ma fondamentalmente è un disco… simpatico. E’ un album che incontra i favori dell’ascoltatore in un attimo. E’ musica elettronica che ha presa rapida, un pop gradevolissimo che Leila Gharib (musicista, cantante e designer italo-iraniana con base a Verona) sforna seguendo le mode e le fascinazioni che arrivano dall’Europa mitteleuropea senza però sbracare o dare l’impressione di aver scopiazzato a destra e a sinistra.
Il progetto Sequoyah Tiger funziona perché la sintesi fra alto e basso, fra l’azzardo di un’elettronica che si va a prendere dei rischi e l’orecchiabilità, raggiunge l’obiettivo grande con una facilità disarmante. Insomma, è musica moderna con taglio artigianale, elettronica per discount, per le masse, confezionata però benissimo.