GEMMA RAY The Exodus Suite
Abbiamo perso il conto delle belle parole che in Inghilterra e nel mondo, nel tempo, si sono spese per Gemma Ray. Parole grosse. Ecco perché ci siamo avvicinati al suo “The Exodus Suite” con estrema curiosità, anche perché se anni fa si è mosso persino Nick Cave (l’ha voluta in tour con i suoi Grinderman), un motivo ci sarà stato.
Gemma Ray fa essenzialmente un rock-folk a tinte scure. Alcune cose sono davvero interessanti (“There Must Be More Than This”, “We Do War” e “Hail Animal”), altre cose suggeriscono un rapido “skip” in fase di riascolto. La produzione dell’album è molto buona (anche il mixaggio passa l’esame), la Ray canta benissimo, il compact ha un’atmosfera abbastanza omogenea, ma “The Exodus Suite” ha anche un difetto grosso come una casa: diverse canzoni infatti promettono molto, ma stringi-stringi offrono poco. In conclusione: è brava, non c’è dubbio, ma ci penseremmo un po’ su prima di comprare una copia del disco…