Cinema2021

LOVELY BOY Francesco Lettieri

lovely boy

Né bello, né brutto, migliore del tremendo “Ultras” ma ancora distante dall’esprimere per intero il potenziale di Francesco Lettieri, che in questo suo nuovo capitolo azzecca tanto, sbaglia poco ma non va mai oltre il compitino. Cosa manca al film? Una drammaticità reale, una sorta di epica capace di andare oltre i luoghi comuni legati alla tossicodipendenza e alla redenzione.

La trama. Nic, in arte “Lovely Boy“, è un giovane astro nascente della scena trap romana che, persosi in una spirale autodistruttiva, cerca di ritrovare se stesso in un’isolata comunità di recupero sulle Dolomiti.

Andrea Carpenzano è un eccellente protagonista. Si infila nei panni del suo personaggio e risulta reale, credibile, vero. Facile strafare con certi ruoli, ma a lui va riconosciuto il merito di stare sul ciglio del precipizio senza mai cadere nel ridicolo. Bellissima prova. Ma in generale tutto il cast è azzeccato: Riccardo De Filippis (Padella) è uno Scrocchiazeppi quasi irriconoscibile ma di gran livello. Ludovica Martino (la ragazza del protagonista) fa il suo senza strafare e anche tutta la narrazione del mondo trap (una sorta di… attore non protagonista) è fatta bene, senza eccedere troppo.

La storia è tutto un saliscendi di idee buone e scellerate. Bella l’idea di raccontare il film senza continuità cronologica, ma spezzandolo distintamente, un po’ raffazzonato il finale, che probabilmente meritava qualcosa in più. Insomma, luci e ombre, ma rispetto all’inguardabile “Ultras”, questo è un film serio.

Review Overview

SCORE - 6

6

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