MARA Ottobre '66
Prima cosa: complimenti a Lourdes Cabrera per la foto di copertina, perché ha qualcosa di ipnotico, d’impatto, essenziale ma con contenuti.
Veniamo ora al secondo disco di Mara. “Ottobre ’66” è stato prodotto da Francesco Giampaoli ed è un album di luci e ombre. Tra gli aspetti positivi, senza dubbio la bella voce di Mara, gli arrangiamenti eleganti, l’atmosfera sospesa tra un battito e un respiro. A convincerci meno è la sostanza del suono. Per spiegare meglio il concetto e non… incartarci, immaginatevi una caramella con una carta luccicante. Ecco, “Ottobre ’66” ha questa forma. Il guaio, però, è quando la vai a scartare – la caramella – e ti accorgi che in mano ti resta la confezione dorata e poco altro. Insomma, il contenuto c’è, ma è meno saziante rispetto alle attese. Il pop elegante di Mara è anemico. L’alchimia tra suono, bella voce e arrangiamenti di pregio non funziona, manca qualcosa. Il brano migliore? “Run over”. Ma anche “Red Leaf” ha personalità.