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TRICKY Adrian Thaws

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C’è chi ci mette la faccia e chi ci mette il nome. E c’è pure chi ci mette entrambi. Così all’undicesimo album – davvero un bel risultato per uno che nell’adolescenza faceva fatica a dare un domani e un dopo domani all’oggi – Tricky decide di firmare il nuovo disco con nome e cognome e di mettersi in copertina, seppur coperto da platoniche fiamme.

Ma vediamo la formazione di questo compact, prima di passare alla recensione vera e propria. Ad “Adrian Thaws” (False Idols/K7!/Audioglobe) hanno collaborato Francesca Belmonte, cantante italo-irlandese già voce del precedente album; Nneka, artista nigeriana-tedesca con cui aveva già collaborato in passato; la cantante inglese Tirzah e il musicista britannico Blue Daisy e per finire la cantautrice danese Oh Land. Ci sono anche alcune new entry: Bella Gotti (conosciuta in passato come Nolay) e Mykki Blanco, rapper transgender. Insomma, il cast di supporto è numeroso. Il risultato? Il disco è valido, ha un’apprezzabile fruibilità pop e – fedele ai lavori precedenti del Nostro – getta lo sguardo ben oltre il trip hop, mettendo assieme una varietà esagerata di generi e alla fine l’insieme di così tante voci contribuisce a dare al cd un taglio originale. La produzione è azzeccata e anche la scelta dei suoni è funzionale al risultato finale, fermo restando che un paio di canzoni sono di troppo.

L’iniziale “Sun Down” è un bel biglietto da visita, ma Tricky offre il meglio di sé con l’acidissima “Keep Me In Your Shake” e con “Right Here”, forse il brano migliore del disco.

Il Tricky 2014 è meno diavolo rispetto al passato e più sacerdote. Oltre il trip hop. Più in là, da qualche parte. Un disco che non annoia e che ripropone Tricky su livelli accettabili dopo qualche passaggio a vuoto. Siamo distanti dagli inizi, ma anche distanti da un incidere di solo mestiere.

Review Overview

QUALITA' - 80%

80%

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