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APHEX TWIN Syro

APHEX_TWIN

Anno 2014. Cosa ci dice uno che la musica elettronica l’ha reinventata negli Anni Novanta? Beh, ci mette un’oretta abbondante, ma alla fine quello che ci dice Aphex Twin è che il futuro non esiste, esiste solo un passato dal quale abbeverarsi e stare bene. Sì, perché l’attesissimo “Syro” (Warp), il disco che ha riportato nei negozi Richard David James dopo una lunghissima assenza, è un album che non ci svela come sarà il futuro dell’elettronica. Non è un lavoro che anticipa i tempi o che apre delle porte verso qualcosa di nuovo, ma è in perfetta linea con lo stile di Aphex Twin e guarda al passato con una certa devozione, come se il domani o il presente non avessero granché da dire. E chissà che non sia vero…

Partendo dalla macrocategoria dell’elettronica, “Syro” si allarga a ventaglio su una moltitudine di generi. Dentro ci trovi l’ambient, la jungle, il rock, la techno e tanto altro ancora. E’ un album che somma singole unità piuttosto che creare un’atmosfera unica. Non è un disco brutto (tecnicamente faticherete a trovare di meglio in giro), ma allo stesso modo non fatevi infinocchiare da quelli che stanno già gridando al miracolo da settimane o che inseriranno di default questo compact al vertice delle loro playlist di fine anno. “Syro” è un disco onesto ma che fra qualche mese sarà già bello che dimenticato. E sapete perché? Perché non c’è alcun azzardo.

Tre i brani migliori: “CIRCLONT6A [141.98] (syrobonkus mix)”, “CIRCLONT14 [152.97] (shrymoming mix)” e la conclusiva “aisatsana [102]”.

Review Overview

QUALITA' - 62%

62%

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