BJÖRK Utopia
Bella la produzione, bella la voce di Björk, belle le atmosfere, bello il gioco di specchi fra le voci (un marchio di fabbrica). Insomma, tutto bello, per carità, ma le canzoni dove sono? Perché senza le canzoni “Utopia” è semplicemente un meraviglioso esercizio di stile.
Altra cosa: c’era proprio bisogno di sfornare un album lungo quasi 72-minuti-72, annacquando qua e là i contenuti e allungando il brodo all’inverosimile? “Utopia” è un disco dove la sperimentazione diventa l’alibi per esasperare l’ascoltatore e proiettarlo in un territorio senza appigli, dove tre o quattro concetti/canzoni vengono ripetuti più e più volte. A nostro avviso siamo al classico caso di “tanto fumo e poco arrosto”.
“Utopia” è un disco pretenzioso, barocco, pomposo, finanche noioso, un bel mattone che aggiunge poco al percorso dell’artista islandese. Sconsigliatissimo.