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CARMEN CONSOLI «Mi sembra d’aver fatto molta strada, in direzioni diverse, esplorando ambiti diversi»

«Sono felice che a molti ragazzi piaccia la mia musica, ma non mi sento per nulla un modello». C’è chi la definisce schiva, lunatica, tormentata. In realtà Carmen Consoli è oggi più che mai una donna consapevole del suo ruolo, che ha la barra della sua vita artistica ben salda fra le mani, e che ama guardare oltre le apparenze, oltre i luoghi comuni.

Essere diventata un modello per tanti adolescenti, ti gratifica, ti responsabilizza, ti spaventa?

«Francamente non credo d’essere un modello, piuttosto sono felice che siano moltissimi i ragazzi che amano la mia musica. Comunque non mi sento d’essere modello per nessuno e credo che tutto lo star system dovrebbe essere largamente ridimensionato: dovremmo pensare più spesso a noi stessi come a persone molto fortunate che fanno un mestiere bellissimo!».

Della tua vita privata si sa pochissimo: cos’è lecito sapere?

«Sono molto gelosa della mia privacy: passo molto tempo sul palco o sotto i fari – e ne sono felice – ma avverto anche profondamente la necessità d’avere degli spazi che siano preclusi agli altri. E’ importante riuscire ad avere dei momenti nei quali la tua vita riguarda solo te».

Spesso ti accostano alla grande Janis Joplin. La cosa ti infastidisce, ti gratifica, non ci badi?

«Mi riempie di orgoglio, di gioia, magari mi spaventa un po’, ma essere paragonata ad un mio mito (oltre che al mito di milioni di altre persone) non può che essere per me un grande onore!».

Quanto è distante questa Carmen Consoli da quella di “Confusa e Felice” e degli esordi?

«Mi sembra d’aver fatto molta strada, in direzioni diverse, esplorando ambiti diversi. Da poco più che adolescente amante del pop e rock Oltreoceano, a donna affascinata dalle tradizioni popolari. Ma mi sento anche un motore a diesel: vado avanti lentamente e inesorabilmente, non ci sono scarti bruschi nel mio percorso artistico».

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