FLOR Sempre devoti a Nostra Signora della Musica
Marcello Cunsolo è il leader dei catanesi Flor, la band siciliana che è tornata quest’anno con nuovo disco omonimo registrato a Genova.
Sei tornato nei negozi dopo 15 anni di assenza. Cos’hai fatto in questo lungo lasso di tempo?
«Ho fatto molte cose, tra cui il taglialegna, gestendo i miei orari e la mia libertà. Vivere nella natura mi piace, così come mi piace stare lontano dalla gente».
Ti reputi un misantropo?
«No, però piano piano ho capito che mi piace stare tranquillo e in silenzio. E’ qualcosa che fa bene al mio Essere».
Magari è una sorta di “atto di protesta” per non aver ricevuto quanto seminato negli anni passati?
«Chi fa questo mestiere affida la sua vita a Nostra Signora della Musica: è lei che decide, e tu devi accettare il verdetto».
Da pochi mesi si è celebrato il ventennale della morte di Kurt Cobain: qualche settimana prima del suo suicidio, nel 1994, a Modena apriste proprio per i Nirvana…
«Fu una giornata speciale: durante il soundcheck avevo tutti i Nirvana dietro le quinte che ascoltavano e ballavano sui nostri pezzi».
C’era anche Cobain?
«No, lui lo trovai dopo, fuori dal suo camerino appoggiato al muro. Lo salutai, gli dissi che ero un suo fan e gli diedi una bottiglia di vino siciliano, un modo per ringraziarlo dell’eccellente impianto che ci aveva messo a disposizione il suo staff. Lui si dimostrò molto gentile. Fu un incontro speciale».
Captasti qualche segnale dell’imminente tragedia?
«Assolutamente no. Sapevo della sua vita non facile, ma quel giorno tutto si svolse fra noi normalmente. Purtroppo a volte il cervello reagisce in modi che non sono spiegabili dai diretti interessati, figuriamoci da chi sta fuori. I motivi di quel tragico gesto non credo potranno mai essere compresi fino in fondo».
Anche coi REM avete avuto un legame stretto, vero? In occasione dell’uscita del nuovo disco, il gruppo lo ha addirittura pubblicizzato sul profilo Facebook…
«E’ un legame che fortunatamente continua, in special modo con Peter Buck, il chitarrista della storica band di Athens. Non ci sentiamo settimanalmente, ma spesso capita di aggiornarci via mail. E’ un rapporto che ormai ha radici profonde, e che si basa sul rispetto reciproco e su un’amicizia sincera».