Cinema2023

RHEINGOLD Fatih Akin

rheingold

Bello, un po’ grezzo nella regia, ma probabilmente è stata una scelta stilistica: per raccontare la strada bisogna anche essere un po’ grezzi. “Rheingold” è una storia davvero curiosa: racconta di tre uomini che dopo essere stati caricati su di un camion, vengono portati in carcere, dove subiscono torture brutali. I tre erano ricercati per aver compiuto il furto di un carico d’oro in Germania. Uno di loro, Giwar Hajabi noto come Xatar (Emilio Sakraya), ricorda come ha trascorso l’infanzia da curdo al confine con l’Iraq e il successivo arresto dei genitori musicisti. Una giovinezza vissuta tra Parigi e Bonn, durante la quale è passato da piccolo criminale a grande spacciatore. Eppure, questi duri anni non hanno mai scalfito la sua passione per la musica, in particolare per il rap.

Quella portata sul grande schermo da Fatih Akin è una storia di malavita vera, con uno sviluppo a tratti tragi-comico e un finale rassicurante che in una certa misura vuole lanciare un messaggio positivo alle nuove generazione “impastate” di cattivi esempi: alla fine il riscatto è possibile, ma bisogna crederci, bisogna coltivare i propri talenti anche nelle situazioni più difficili.

Stilisticamente è una pellicola che ricorda molto le opere di Guy Ritchie, ma senza quegli eccessi che non sempre colpiscono il bersaglio grosso. E’ una pellicola a suo modo originale, perché trova sempre il modo di non prendersi mai troppo sul serio, e ciò la rende godibile dall’inizio alla fine.

Review Overview

SCORE - 7

7

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