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AMYCANBE Wolf

Amycanbe_Wolf

Quante volte avete sentito la frase “…sono italiani ma c’hanno un suono internazionale”? Esatto, milioni di volte. Però in questo caso non è un’esagerazione, gli Amycanbe sono così… internazionali che anche i loro difetti – uno in particolare – sono quelli tipici delle band d’Oltralpe. Partiamo però da una considerazione importante: Wolf” è un buon disco, molto maturo, solido, con un suono che ricorda i Devics e che cerca una propria strada fra le maglie larghe dell’indie pop e del dream pop. La voce di Francesca Amati non è una scoperta, dal momento che l’avevamo già apprezzata di recente nell’album (di cover dedicate a Paolo Conte) di Giovanni Succi – andatevi ad ascoltare la fantastica “Come mi vuoi” se avete voglia di sentirla cantare in italiano. In “Wolf” canta in inglese e lo fa con personalità: la sua voce è pulita, leggera, leggermente sensuale in alcuni passaggi.

Dicevamo dei difetti: l’album degli Amycanbe supera la sufficienza in scioltezza, ma è sulle melodie che fatica a lasciare un segno profondo. E questo un po’ a sorpresa, perché noi italiani siamo maestri nel creare melodie avvolgenti. Ma forse l’obiettivo della band era produrre un’atmosfera capace di legare assieme il compact piuttosto che premiare l’ascoltatore con dei singoli. Chissà. Il brano migliore? A nostro avviso “Fighting”.

Review Overview

QUALITA' - 63%

63%

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