BluesCanzone d'autoreItalianoRecensioniWorld Music

CESARE BASILE Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

cesare basile prendi

E’ uno sciamano, Cesare Basile. Magari non capisci ciò che canta – perché il siciliano non è lingua per tutti – ma il messaggio arriva sempre, come se la parola fosse strumento secondario rispetto alla sostanza. “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più” (Urtovox) non è il suo album più bello – ne ha fatti di migliori – ma è un disco completo, solido, che si lascia ascoltare dall’inizio alla fine. Anche in questo nuovo capitolo, il suo mondo musicale si esprime in una forma che è prima di tutto narrazione dei vinti, degli oppressi, di perdenti vivi che sopravvivono.

Il pezzo migliore del disco è “Tu prenditi l’amore che vuoi”, un classico brano “alla Cesare Basile” con un incidere vagamente blues e un cantato che omaggia mezzo secolo di canzone d’autore italiana. Un brano che dà la cifra stilistica dell’album. Il resto del compact ha arrangiamenti preziosi, radici ben piantate in una Sicilia che forse non esiste più e che il poeta catanese prova a tenere viva a dispetto dei Santi e dei Diavoli che tormentano la sua visione. Cosa manca al cd? La fruibilità pop di alcune canzoni – a nostro avviso – non è stata sfruttata al meglio. Inoltre il disco nella seconda parte tende a perdersi un pochino. Oltre a “Tu prenditi l’amore che vuoi”, vi consigliamo anche “Manianti” (con delle chitarre che ricordano qualcosa dei Depeche Mode) e “La vostra misera cambiale” con la bella voce di Rita “Lilith” Oberti.

Review Overview

QUALITA' - 63%

63%

Pulsante per tornare all'inizio