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DHARMA108 L'alba sul mio nome
Un po’ dei Timoria, un po’ dei Tool, qualcosa dei Ritmo Tribale e in generale di quel rock Anni Novanta che in Italia si è annacquato lungo la strada sino a scomparire – purtroppo. Insomma, le coordinate di “L’alba sul mio nome” sono queste.
La band veronese ha un buon rapporto con la melodia e le chitarre sono molto espressive, ma la proposta è ancora acerba e ha ancora bisogno di essere personalizzata a dovere, in particolar modo sul piano sonoro, perché se è vero che le liriche (in italiano) cercano strade originali, la parte musicale invece paga un prezzo troppo alto ai miti menzionati in precedenza.
Meglio i pezzi tirati rispetto alle ballate, meglio i ritornelli delle strofe. Interessante il cantato.