Come suonerebbero, oggi, i Massimo Volume degli Anni Novanta? E come suonerebbero i Massimo Volume se fossero mischiati alla crudeltà stilistica di un Cristiano Godano oppure a una certa new wave? ZiDima prova a fornire una risposta.
“Buona sopravvivenza” è un album che guarda al passato con profondissimo rispetto e fa poco o nulla per nascondere i miti scelti. Con queste premesse, ci sentiamo di dire che è un compact che o vi piacerà subito, già dai primi 30 secondi, oppure non vi conquisterà alla distanza, perché mette le carte in tavola subito, non nasconde nulla e il ponte che getta verso i Massimo Volume (ad esempio) è piuttosto evidente. Insomma, se avete nostalgia di un’epoca (i mai celebrati abbastanza Anni Novanta), allora siete nel posto giusto. Mettetevi comodi e alzate a palla il volume.
Il nostro giudizio? A noi il disco piace, non è originalissimo, ma ci piace. Forse perché ha un suono sfacciatamente derivativo (meglio ammettere d’essere che fingere di essere), o forse perché siamo degli inguaribili nostalgici. I pezzi migliori? “Sette Sassi” e “Saziati”.
L’album è stato prodotto col sostegno di NelMioNome Dischi, I Dischi del Minollo e Rumori in Cantina Records.