Canzone d'autoreFunkItalianoPopRecensioniRockSoul
PORTFOLIO Stefi Wonder
“Stefi Wonder” è un disco irregolare, un miscuglio di generi vari e diversi (cantautorato, pop, rock accenti soul e funk) e alla fine l’ascoltatore non sa che pesci pigliare, anche dopo svariati ascolti. Se volessimo paragonarlo a qualcosa, probabilmente dovremmo scomodare gli Afghan Whigs, coscienti che la cifra stilistica è diversa, ma la strafottenza c’è tutta. Insomma, quello dei Portfolio è un lavoro difficile da mettere a fuoco nella sua interezza, più agevole concentrarsi sui singoli pezzi: l’iniziale “Stefi Wonder” è noiosa, “Io e Stan”, “Agosto” e “Che gioia” funzionano benissimo, “Sunshine” è un pezzone che ipnotizza. Il resto sta a galla senza impressionare ma anche senza affondare.