Cinema2018

LA SETTIMA MUSA Jaume Balagueró

settima musa

La settima musa” sarebbe un buon film se fosse firmato da un esordiente, perché nonostante l’estetica inciampa negli errori tipici di chi non ha ancora piena capacità del mezzo cinematografico a livello narrativo, ma il fatto che sia uscito dalla testa di Jaume Balagueró (un genio del genere) ci lascia parecchia delusione addosso. Intendiamoci, esteticamente non è un film brutto, ma è la storia in sé che convince poco, con un sacco di espedienti narrativi messi sul tavolo per provare a dare un senso logico al tutto. Morale: dopo 30 minuti di visione, la credibilità è già bella che compromessa.

La trama. Adattamento del romanzo “La dama numero tredici” di José Carlos Somoza, questa rivisitazione cinematografica mescola intrigo e mistero in una serie di crimini irrisolti che solo un uomo, segnato dal suo dramma personale, sarà capace di decifrare. Il professor Samuel Solomon (interpretato da Elliot Cowan) non lavora ormai da un anno dopo la tragica morte della sua ragazza; ha infatti un incubo ricorrente in cui una donna viene brutalmente uccisa durante un rituale. Improvvisamente, la stessa donna che gli appare in sogno viene trovata morta in circostanze strane. Samuel riesce a intrufolarsi sul luogo dell’omicidio dove incontra una ragazza (Ana Ularu).

Elliot Cowan timbra il cartellino e poco altro, meglio Ana Ularu che prova a dare profondità al suo personaggio, almeno dal punto di vista fisico, perché i dialoghi non sono granché. Il resto del cast è contorno che non sazia. Salviamo la fotografia e le ambientazioni, male il montaggio, terribile il finale sbrigativo. Insomma, una delusione. Film sconsigliato.

Review Overview

SCORE - 5

5

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