TULLY Jason Reitman
Jason Reitman (regista), Diablo Cody (sceneggiatrice) e Charlize Theron (protagonista) con “Tully” ci ricordano che si può ancora (e sempre) fare del grande cinema partendo dalle idee e dalla quotidianità di ognuno di noi. Non servono gli effetti speciali per parlare di famiglia, maternità, stanchezza e stress, servono semplicemente (si fa per dire…) le idee, e in questo caso ci sono, e sono sparse a piene mani dall’inizio alla fine, anzi, forse è alla fine che l’incastro risulta perfetto, valorizzando i tanti dettagli posti lungo la narrazione. Insomma, veramente una pellicola intelligente, fatta bene, con la solista Charlize Theron che negli ultimi anni non ha sbagliato un colpo, passando da “Mad Max: Fury Road” a “Atomica bionda”, sino a “Tully”, con una facilità sconvolgente.
La trama. Marlo (Charlize Theron) ha due figli maggiori, e uno appena nato. Ogni notte, si alza, riscalda il biberon per allattare il suo bambino e lo culla per farlo addormentare. Quando finalmente potrebbe ritornare a letto, si è già fatta mattina e ci sono molte altre cose da fare, tra cui preparare il pranzo per i figli e le solite faccende giornaliere. Proprio quando Marlo è allo stremo delle forze, incapace di prestare attenzioni alla propria famiglia, su suggerimento e ausilio del fratello, assume una tata per la notte. La tata, il cui nome è Tully (Mackenzie Davis), oltre a prendersi cura dei bambini, deve anche occuparsi della madre spossata. Anche se inizialmente Marlo fa molta fatica ad abituarsi alle particolarità, alle stranezze della baby sitter e ai molteplici cambiamenti arrecati alla sua estenuante routine quotidiana, con il passare del tempo le due donne stringeranno una fruttuosa collaborazione che si trasformerà in una vera amicizia. Ma niente smancerie, perché “Tully” è un film vero, un film drammatico sull’essere donna, madre e complice in un’epoca dove la cura del proprio ordinato orticello vale più che tendere la mano a chi è in difficoltà.
Per interpretare la protagonista, Charlize Theron si è per l’ennesima volta trasformata, ingrassando di 25 chili. Una mutazione fisica necessaria per dare forza a un personaggio che riempie inevitabilmente la scena con il corpo. Mackenzie Davis è credibilissima nel ruolo della provvidenziale “Tully”, e scarica sullo spettatore tutto l’entusiasmo di chi ha ancora la vita davanti e vuole “conquistare il mondo”. L’alchimia fra le due donne funziona: il rapporto nasce in punta di piedi, si consolida e si evolve. Non ci sono buchi narrativi e il montaggio agevola al meglio la trama.
Jason Reitman firma una regia asciutta, la fotografia è discreta, la sceneggiatura di Diablo Cody è fantastica. Insomma, un film imperdibile.