Cinema2019

IL RE David Michôd

il re

Grande cast, grandissimo regista, bella storia ma la somma non dà il risultato atteso. Per carità, “Il Re” – come si suol dire – si lascia guardare, non annoia, è così cupo nella fotografia da trasportarti emotivamente in un’epoca altrettanto buia, eppure manca epicità a questa pellicola diretta dal mai celebrato abbastanza David Michôd.

La trama. Hal (Timothée Chalamet), principe ribelle e riluttante erede al trono britannico, ha voltato le spalle alla vita di corte preferendone una tra la gente comune. Alla morte dell’autoritario padre (Ben Mendelsohn), Hal viene proclamato re col nome di Enrico V e obbligato a vivere quell’esistenza che in passato aveva cercato di abbandonare. Il giovane re deve destreggiarsi tra la politica di palazzo, il caos e la guerra ereditati dal padre e fare i conti con i legami emotivi della sua vita precedente, tra cui il rapporto con il suo più caro amico e mentore, l’anziano baronetto alcolizzato John Falstaff (Joel Edgerton).

Il punto debole del film è nel protagonista: Timothée Chalamet non entra mai nel personaggio e nella maggior parte delle scene sembra vagare alla ricerca di una scintilla. Il resto del cast è notevole: Joel Edgerton cofirma la sceneggiatura e nell’interpretazione dell’anziano baronetto si conferma uno degli attori più sottovalutati della sua generazione. Ben Mendelsohn è semplicemente sontuoso, portando su pellicola tanta arte drammatica teatrale. Nel cast anche un Robert Pattinson (interpreta il Delfino di Francia) che è una delizia in ogni scena in cui appare: è davvero bravo l’attore britannico, un vero camaleonte che rarissimamente sbaglia un ruolo.

In conclusione: un dramma storico dove tutti i pezzi si incastrano a meraviglia, a parte uno: il protagonista. E alla fine dei conti non è proprio un difetto di poco conto per un film così ambizioso…

Review Overview

SCORE - 6.5

6.5

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