Cinema2019

I FRATELLI SISTERS Jacques Audiard

fratelli sisters

Un ottimo cast, una bella regia, un’eccellente fotografia e dei dialoghi scritti bene non sempre sono sinonimo di film riuscito. E “I Fratelli Sisters” sta lì proprio a ricordarcelo. Perché nonostante le qualità appena espresse, la pellicola diretta da Jacques Audiard ha uno sviluppo lento e un finale mediocre. Veramente un gran peccato per questo western con bellissime ambientazioni.

La trama. Oregon, 1851. Due fratelli lavorano insieme, ma non vanno sempre d’accordo, così battibecchi ed incomprensioni sono all’ordine del giorno. I Sisters sono pagati dal commodoro dell’Oregon per eliminare i suoi nemici in modo veloce ed efficace; la loro fama li precede e sono temuti da tutti gli abitanti del West. L’ultimo lavoro consiste nel far sparire un chimico, che sembra aver scoperto il metodo per scovare l’oro nei letti dei fiumi.

John C. Reilly e Joaquin Phoenix sono i protagonisti: il primo è il fratello più sensibile, il secondo è quello più impulsivo. Difficile dire chi dei due è stato più bravo in scena, dal momento che entrambi gli attori sono riusciti a caratterizzare al meglio i loro personaggi, risultando due cowboy perfettamente credibili. Stesso discorso vale per Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed (il chimico), con ruoli di secondo piano ma essenziali. E seppur di sfuggita, è sempre un piacere vedere sullo schermo Rutger Hauer (il commodoro).

Tra proiettili, morti e situazioni da risolvere, i due fratelli Sisters si muovono lungo il solco di una sceneggiatura appesantita da qualche scena di troppo, e soprattutto incapace di scrivere un finale vero e proprio. L’ultima parte della pellicola lascia una profonda insoddisfazione nello spettatore, che si ritrova di colpo privato di un filo logico. Resta l’ottima prova di insieme del meraviglioso cast, ma non è abbastanza per premiare un film incompleto e inconcludente.

Review Overview

SCORE - 5

5

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