THE KILL TEAM Dan Krauss
Tutto un po’ troppo superficiale nonostante le premesse e un Alexander Skarsgård che nei ruoli del “cattivo” di turno continua a piacere.
“The Kill Team” è un film che non decolla mai veramente: i personaggi hanno una profondità minima, la narrazione è lacunosa (manca la ragione vera del perché si compiono le azioni) e il cast non brilla di luce propria, a esclusione di Skarsgård.
La trama. Andrew Briggman (Nat Wolff), un soldato americano di stanza a Kabul, viene assegnato al plotone del carismatico sergente Deeks (Skarsgård). Durante un’operazione di antiterrorismo, assiste all’uccisione a sangue freddo di un civile disarmato, evento che viene prontamente insabbiato da Deeks e dagli altri commilitoni. Questi “incidenti” continuano a ripetersi e Briggman, che vorrebbe denunciare ciò che sta accadendo, finisce per trovarsi in una posizione pericolosa.
Nat Wolff dà poco al suo personaggio e non riesce a bilanciare la personalità del suo collega antagonista. Dan Krauss, alla regia, si limita al compitino, mentre Franklin Peterson firma un montaggio che rende scorrevole la visione.
Finale che – trattandosi di una storia vera – prova a chiudere il cerchio come può, ma manca l’intensità necessaria a coinvolgere lo spettatore. In conclusione: un’occasione persa. Un film che si può vedere distrattamente ma non rivedere.