Cinema2020

GRETEL E HANSEL Oz Perkins

gretel hansel

Il finale non è granché, risulta un po’ raffazzonato, ma per il resto questo “Gretel e Hansel” è tanta roba.

La rivisitazione in chiave horror della tradizionale favola dei fratelli Grimm è qui proposta con un’estetica potente, complice la fotografia bellissima firmata da Galo Olivares, ma i punti di forza riguardano anche un cast perfetto, la regia solida di Oz Perkins e ambientazioni che portano in un attimo, lo spettatore, in un ambiente immaginifico.

La trama. Gretel e il suo fratellino Hansel lasciano la loro abitazione in un periodo di pestilenza e carestia. Durante il loro cammino, alla ricerca di lavoro e in preda ai morsi della fame, incontrano un’anziana signora che li ospita nella sua dimora, senza sapere di incorrere in un male antico e terrificante.

Sophia Lillis e il giovane Samuel Leakey sono protagonisti credibili e si muovono sulla scena con disinvoltura. Stesso discorso per la strega anziana (Alice Krige) e per la fascinosa Jessica De Gouw nei panni della strega giovane – che forse poteva essere sfruttata meglio.

Quest’opera ha tanto delle favole raccontate a voce ai bambini di tutto il mondo, pur dimostrandosi a conti fatti un prodotto maturo e curatissimo. Le musiche del francese Rob, poi, si incastrano con discrezione e potenza nella trama narrata da Perkins, risultando un evidente valore aggiunto. Intrigante anche l’idea di non ricalcare troppo la favola dei fratelli Grimm andando a caccia di territori nuovi, creando una narrazione che è mix perfetto di tradizione e modernità.

Come detto all’inizio, il finale non è granché, ma è solo un neo che non condiziona troppo il giudizio finale.

Review Overview

SCORE - 7

7

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