HAMMAMET Gianni Amelio
Film interessante, un po’ romanzato, con il solito limite italiano della narrazione (quando si tratta di biografie, raramente le sappiamo raccontare per immagini) e – sorpresa – con un Pierfrancesco Favino meno peggio del solito, finanche credibile nel ruolo di Craxi. Una sorpresa perché a nostro avviso Favino è uno degli attori italiani più sopravvalutati della sua generazione. Vabbè, tutta questa lunga introduzione per dire che Gianni Amelio – visto l’oggetto del film – poteva sfornare un bel polpettone insipido, ma alla fine la sua regia si è rivelata delicata ed efficace.
La trama. “Hammamet” racconta gli ultimi sei mesi di vita di Bettino Craxi, interpretato da Pierfrancesco Favino. Nel film nessuno dei personaggi è chiamato con il proprio vero nome, e la figura inventata di Fausto (figlio di un politico suicidatosi) è un espediente narrativo voluto dal regista in funzione di “antagonista”. Non una grande trovata…
Detto di Favino che fa una discreta figura, il resto del cast è piuttosto anonimo, con la sola Livia Rossi (nei panni della figlia dell’ex leader socialista) a superare agevolmente la prova. A livello tecnico, invece, tutto abbastanza positivo: dalle location alla fotografia, passando per il montaggio. Finale che poteva essere molto più intenso (in questo gli americani ci danno tre giri…) ma nel complesso la visione risulta gradevole.