THE VIGIL Keith Thomas
“The Vigil” è un horror fatto bene e alla vecchia maniera, quasi una rarità. Perché in un cinema contemporaneo dove l’abuso degli effetti speciali è una consuetudine, qui si è scelto di spaventare lo spettatore con gli strumenti tipici del mestiere, quindi un grande sonoro accompagnato dalle belle musiche di Michael Yezerski, i cari vecchi lenzuoli bianchi, tanti chiaroscuri, una regia solida e ben indirizzata dall’esordiente Keith Thomas e poi una storia fin credibile. Insomma, un horror come si dovrebbe fare e come – purtroppo – se ne fanno sempre meno. Brava la Blumhouse Productions a credere in questo progetto.
La trama. Un giovane a corto di denaro accetta senza troppo entusiasmo di vegliare sul corpo di un defunto in cambio di una piccola somma. Si ritrova presto esposto a una terrificante ossessione all’interno dei confini claustrofobici della casa, diventata luogo ospitale di un’entità malvagia.
Dave Davis è un eccellente protagonista, che valorizza la narrazione grazie a una prova di classe, professionale, perfetta per il ruolo. Il resto del cast è un buon contorno, efficace la fotografia di Zach Kuperstein mentre il finale – che in un primo momento ci è sembrato sbrigativo – poi pensandoci bene ha inoculato quel tanto di paura che era necessario in quella lunga ripresa. Carina anche l’ultimissima scena, che lascia aperta la porta a un eventuale seguito che, a nostro avviso, non è necessario.
Insomma, un’opera completa e matura, da vedere e rivedere.